Nonsolocinema
Ada Guglielmino
May 7, 2014
Per Viktor, che allo straniamento dalla vita del carcerato aggiunge la sua origine iraniana, con radici culturali molto diverse dai secondini così come dai compagni di detenzione, l’incontro con la maestosa aquila Jasmine diventa una ragione di speranza e di uno sguardo nuovo sul futuro, il perno intorno a cui ricostruire la propria vita. Per Viktor, Jasmine non è solo un animale ferito: in Iran è un uccello sacro, da accudire e, soprattutto, rispettare.
Prendersi cura dell’aquila, rieducandola giorno dopo giorno a volare, significa per Viktor – magistralmente interpretato dall’attore australiano di nascita e di padre iracheno Don Haly – prendere decisioni in completa autonomia, dopo diciotto anni in cui ogni singolo attimo della giornata era scandito dai regolamenti della prigione. Per l’ufficiale penitenziario Matt – Hugo Weaving – affidare l’incarico a questo taciturno e scontroso carcerato significa assumersi non poche responsabilità, per le quali non sempre gode dell’approvazione dei superiori.
Anche per Matt, tuttavia, l’incontro con Viktor farà iniziare un lento processo di guarigione dal dolore per la perdita di una figlia a causa di un tumore. Convinto dell’onestà di Viktor, Matt favorisce un incontro tra il carcerato e il figlio, che da anni rifiutava di incontrare il padre per la vergogna causata alla famiglia. Viktor, tuttavia, preso dal panico, non andrà all’appuntamento, vagando per ore senza meta per la città. E al suo ritorno a Won Wron verrà destinato, per punizione, nelle cucine. E’ forse questa l’unica parte del film in cui il ritmo narrativo rallenta e la sceneggiatura mostra qualche incongruenza. Era però necessario, per il regista Craig Monahan, dividere i destini dei protagonisti – guardia e detenuto – per sottolineare, malgrado la loro diversità, la stessa urgenza di guarire che hanno gli animali di cui si prendono cura.
Nel frattempo l’aquila Jasmine – interpretata da tre diversi e magnifici esemplari appositamente addestrati per questa intepretazione – guarisce e riprende a volare. Viktor la incontrerà di nuovo nel centro Healesville per il recupero dei rapaci – che nella realtà collabora con il sistema carcerario dello stato del Vittoria e ha ispirato la sceneggiatura scritta da Craig Monahan e Alison Nisselle – dove potrà, finalmente, farle spiccare il volo dal suo braccio.
Entrambi sono nuovamente pronti a volare e iniziare di nuovo a vivere liberi.